Il canyon, scavato nel dopoguerra per il trasporto del materiale di cava, è una frattura dalle ripide pareti di roccia calcarea. Separa l’area del Parco di Tuvixeddu, dal Colle dei Punici che sarà annesso al parco.
Il ponte pedonale è strategico per il completamento del parco e per l’integrazione con la città. Sul fondo passerà la nuova strada prevista dal PUC.
Il progetto indaga le differenti varianti della percezione dinamica, dell’ampiezza di visuali, dei punti di vista durante la percorrenza.
Prefigura l’esperienza contrastante di essere sospesi nel vuoto con viste sui paesaggi lontani, e racchiusi in un involucro di protezione.
Le due sponde sono ad altezze differenti: la ricerca sulla sezione longitudinale ottimale ha definito un andamento curvo della percorrenza.
Gli schermi di protezione antivandalo diventano elementi compositivi integrati con la struttura.
L’arco dell’impalcato diventa una spina dorsale con una doppia serie di costole, che ci accoglie, si richiude, per riaprirsi poi verso l’altra sponda.
Il maestrale avrà la sua presenza vibrante: al centro del ponte, la chiusura della struttura, darà protezione. La percorrenza diventa un’esperienza spaziale, visuale e percettiva.
Gli schermi forati in percentuale variabile, avranno diverse trasparenze e permeabilità. L’illuminazione renderà il ponte visibile nell’insieme del leggero tracciato luminoso dell’intero parco.
Per lo sviluppo del progetto esecutivo abbiamo incaricato ARUP Italia che ci ha seguito con passione e interesse.
Al momento dell’approvazione del progetto le opere erano completamente coperte da finanziamenti in parte pubblici e in parte privati.
